Il denim è uno dei tessuti più amati del mondo. La sua importanza nella cultura pop è ben nota, basti pensare anche solo ai film come “Gioventù bruciata” con James Dean e “Fronte del porto” con Marlon Brand che già negli anni Cinquanta ne fecero la bandiera di un mondo che cambiava.
La mostra “Denim Fashion's Frontier”, ospitata dal FIT di New York fino al prossimo 7 maggio 2016, esplora dal 19esimo fino ai giorni nostri la storia del denim, tessuto popolare e working class riservando un'ampia sezione alle sue numerose interazioni con il mondo dell'alta moda. Perchè anche il favoloso universo della haute couture si è fatto spesso sedurre da questo tessuto, tanto che sono tante le creazioni in mostra di nomi eccellenti del fashion come Gianfranco Ferrè e Comme des Garçon. Interessanti, oltre ai modelli realizzati con questo tessuto, sono i ricami davvero incantevoli che riescono a renderlo prezioso e unico, al pari di stoffe ben più pregiate. Il denim della middle class e divisa dei movimenti underground dagli anni Sessanta in poi si eleva a capo must have anche per le classi più raffinate grazie alle soluzioni stilistiche inventate da ingegnosi designer che nel denim hanno visto non un tessuto cheap, ma un'ottima base su cui poter sperimentare nuovi volumi, tagli e ricami. Basti pensare a Roberto Cavalli e ai suoi fantasmagorici ricami con cristalli che hanno fatto del denim un capo di grande valore e stile, reinventandolo, rinnovandolo, tingendolo in mille modi diversi con lavaggi eseguiti con le più bizzarre tecniche.