L'illusione della moda, la fisicità dell'artigianato. La collezione Lanvin Autunno/Inverno 2022 di Bruno Sialelli è una celebrazione del paradosso e della contraddizione della moda, e dei temi contrastanti che hanno animato il lavoro di Jeanne Lanvin. Giochi di opacità e trasparenza, di duro e morbido, di nostalgia e modernismo - di una casa distintamente parigina, ma con una visione universale. Questa collezione è un riflesso dell'eredità di Lanvin - eppure, come tutti i riflessi, è rifratta, reinventata, essa stessa un'illusione, una riconfigurazione moderna dei codici di Jeanne Lanvin.
Il cinema è un'illusione: fumo e specchi, chiaroscuro e miraggio. Il glamour di Hollywood era la prima realtà, un mezzo per fuggire. Traendo ispirazione dal boom cinematografico degli anni tra le due guerre - un periodo di prodezza creativa e di crescita per la maison, la collezione viene svelata attraverso un cortometraggio che fa riferimento al classico Film Noir, pieno di riflessi ed echi, buio e luce.
Le silhouette sono strette, le spalle enfatiche con una spavalderia sartoriale, applicata a cappotti e tute, ma prestata anche ad abiti morbidi: una contraddizione tra nitidezza e fluidità. Prevale un senso di lucidita', rigore e raffinatezza ispirato all'eredita' couture della maison, attraverso tutti i generi. I completi maschili sono presentati in modo formale, con scollature a foulard o camicia e cravatta, l'abbigliamento sportivo ha un aspetto couture, le sneakers si fondono con le scarpe formali; l'abbigliamento femminile è tagliato su misura o ricamato in modo stravagante, vestito di tutto punto, con zeppe Mary-Janes o sandali che combinano pelle di vitello o raso con fibra di carbonio.
Le texture sono ricche e lucenti, i colori profondi. Alla pelle viene data una preziosità, lucidata nei toni delle gemme. C'è un gioco di finzione con le superfici: I motivi Art Deco, come le piastrelle o l'intarsio, possono essere evocati attraverso la stampa, la maglia, o il velluto di seta fils-coupe, dipinti a mano, la loro lucentezza fingendo il ricamo. Al contrario, al ricamo viene data la sensazione grafica della stampa, paillettes impilate assomigliano a pois, altre sembrano pixellate, la decorazione del 21° secolo si dissolve. Anche i tessuti possono fingere: il cashmere offre morbidezza, i velluti di panné di seta sono legati al jersey per il peso, e sono tagliati con precisione. Quando vengono toccati, tenuti, i vestiti si trasformano ed evolvono a portata di mano.
L'ispirazione è tratta dall'Art Deco e dall'Antico Egitto: a migliaia di anni di distanza, l'estetica del primo è stata fondamentalmente plasmata dal secondo. La natura grafica dell'arte e dell'architettura egiziana ha delineato gli anni '20, e quindi il Modernismo, un futuro, nato dal passato. Riflettendo letteralmente questa nozione, i gioielli evocano un'atmosfera egiziana, forme astratte di fogliame e a goccia che riecheggiano la bottiglia di profumo Arpège. Anche la borsa stilizzata Lanvin 'Chat' fornisce un inaspettato cenno all'Egitto: è applicata a un nuovo telaio a forma di 'Guitar', la testa di gatto tradotta nella borsa con manico superiore 'Smile', e una collaborazione in corso con Judith Leiber crea una minaudière come un prezioso fiore di tulipano ingioiellato.
Più astrattamente, frammenti di storie sono incorporati in altri capi: una schiena in gazar di lana con formose cuciture principesche, un inserto di velluto che definisce la vita come un miraggio di un altro capo. Gli interni sono sfoderati, esposti, per celebrare la bellezza della couture. Creare abiti e creare immagini allo stesso modo.
Jeanne Lanvin stessa ha viaggiato nel tempo attraverso la storia della moda, i suoi abiti di stile hanno preso in prestito i volumi del 18° secolo, rielaborati per le donne moderne. Un'altra illusione: offrivano un volume senza peso, che fluttuava intorno alle donne. Per l'Autunno/Inverno 2022, quella silhouette e quell'ideologia sono rivisitate, abiti fragili e in pizzo di seta ribollono di volume intorno al corpo, voluminosi e voluttuosi ma senza peso, ricordando la silhouette del fiore simbolo di Lanvin, la Marguerite, a volte tracciata in perline di caviale sulla sua superficie. Altri abiti sono illusori, sospesi al tulle, che levitano intorno al corpo con drappeggi di seta e velluto, tratti da pezzi originali Lanvin che attraversano la storia della casa, fino al 1889, ma collassati insieme, per diventare nuovi.
Illusioni e immaginazioni del passato, proiezioni e previsioni di un futuro. Tutto è ancorato, qui, nel linguaggio inconfondibile e nell'eredità di una casa d'alta moda parigina.