Ieri, oggi e domani.
Per loro, "il diritto di essere diversi" è una vocazione, un dovere, un sacerdozio e non un diritto.
Un diritto.
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Immediatamente si pensa al film Les Enfants du paradis, il capolavoro di Marcel Carné, basato su una sceneggiatura di Jacques Prévert.
Marcel Carné, su sceneggiatura di Jacques Prévert, girato durante l'occupazione.
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Occupazione, dove la prima scena mostra una folla esultante, è la sfilata di Carnevale, Boulevard du Crime, oggi Boulevard du Temple, a Parigi, della Parigi di notte, della Parigi notturna, delle foto di Brassaï e delle bande di Apaches, i cattivi ragazzi dell'epoca, di Sarah Bernhardt, ma anche di Marlène Dietrich sul palcoscenico come in città, dei trovatori, dei parchi di divertimento, degli spettacoli di strada, dell'operetta, della magia, della poesia, della magia, di un Pierrot-Arlequin e di una Fenice che non finisce mai di risorgere dalle sue ceneri.
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A quale parrocchia andare incontro, in questo periodo così travagliato?
Sarei tentato di rispondere: "Alla parrocchia dei Mounterbanks, naturalmente!".
Quando sappiamo che l'illustre Molière poteva essere gettato nel comune sbagliato, di notte e senza comune sbagliato, di notte e senza messa, come tutti gli attori e gli altri artisti dell'epoca.
Ci chiediamo. Acclamati in vita, furono, alla loro morte, rifiutati dalla società e scomunicati dalla Chiesa.
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Oggi, la tragica fine è sostituita da tributi onorari. È solo un giusto ritorno.
Il nero scintillante e romantico è essenziale.
I rossi papavero, opera e scarlatto brillano.
Come non citare il famoso romanzo di Stendhal, Le Rouge et le Noir.
I ricami sono onnipresenti nelle guipure applicate, nel pizzo nero ritagliato, ricomposto e applicato su uno sfondo rosso o negli archivi della Maison Worth.
Ancora una volta, troviamo la natura. Essa fiorisce generosamente su un cappotto "Albero della vita", rifugio per uccelli esotici e altri insetti luccicanti.
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Il velluto stropicciato, impanato e spumeggiante riscalda l'inverno delle nostre anime.
La linea "Atelier Sorbier" gioca la carta del classico vintage. La giacca sartoriale, che è stata la base del marchio dal 1991 al 2000, è un ritorno aggiornato alle basi che vestirà sia le nuove generazioni sia gli aficionados del tempo.
Questa collezione è uno sberleffo giocoso e umanista alla tendenza attuale.
Un respiro che ci porta un po' più in là per essere sempre più vicini a ciò che siamo.
Chiudiamo gli occhi e immaginiamo per cinque minuti che tutti gli Acrobati del mondo si prendano per mano.
Frank Sorbier
