Il mito di Elettra come simbologia del rapporto tra madre e figlia pervade la nuova collezione Couture Autunno Inverno 2020/21 di Antonio Grimaldi che sarà svelata attraverso un fashion film - interpretato e diretto da Asia Argento – e uno shooting fotografico ambientato a Roma, lunedì 6 luglio alle ore 18.00 sulla piattaforma digitale Fédération de la Haute Couture et de la Mode, e sul canale Instagram IGTV della Maison.
Diverse modalità espressive per sopperire all’impossibilità di organizzare un tradizionale fashion show a causa dell’emergenza Covid-19 e che hanno portato a raccontare la nuova collezione in uno short movie dalle atmosfere teatrali diretto da Asia Argento e da lei interpretato insieme a sua figlia Anna Lou Castoldi – protagoniste sulla scena del matricidio più feroce della mitologia greca. Un film noir e glamourous che racconta la profonda storia di due donne simmetricamente affini ma rivali, vestite in Antonio Grimaldi.
Ispirato da Roma e affascinato dal mito di Elettra, Antonio Grimaldi disegna e realizza una collezione incentrata sul rapporto madre e figlia: una collezione di abiti a contrasto, di rivalità tra i bianchi e i neri e, dunque, la contrapposizione tra il bene e il male, la luce e le tenebre.
Un’indagine psicologica che arriva in profondità e che si svela oltre che nel film anche nella collezione immortalata nello splendido ninfeo del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma.
Ventidue abiti (di cui tre da bambina) tra il bianco assoluto e il nero più puro, intervallati dalle mille sfumature del rosa: da quello più pallido, al rosa cipria, dal rosa pastello al magenta, chiaro e scuro.
Gli abiti bianchi sono impreziositi con ricami grigio antracite dallo spirito dark, in 3D, con piccole borchie di metallo, cannette a rilievo oppure macchiate di intrecci di jais di cristallo e platino che fluttuano sul corpo, così come le catene metalliche.
Anche gli abiti rosa sono contaminati da ricami grigio antracite, con vetri e cristalli argentei. Mentre gli abiti neri presentano ricami di pelle scurissima bloccati da jaIs di cristalli e micro nastrini, sempre di pelle, a rilievo, con effetto tricot.
Insieme un trionfo di piume: in versione macro, laccate, dipinte, spruzzate e lavorate al laser, ton-sur-ton e mai a contrasto, a esaltare la volumetria scultorea degli abiti.
Quelle stesse linee scultoree, che si presentano asimmetriche e in movimento, sono interrotte da aperture importanti. Così mini dress con code voluminose si alternano a due pezzi incorporati insieme che diventano un unico abito.
Ritorna l’effetto trompe l’oeil: abiti che ingannano l’occhio attraverso un gioco di tagli, volumi e sovrapposizioni e fingono di esibire cappe e robe manteau.
Tessuti pesanti come la duchesse alternata al gazar si mischiano al crepe cady, al taffeta insieme a impalpabili organze e chiffon.
A completamento dei look, i gioielli creati ad hoc da Marco De Luca, designer artigiano romano, che impreziosiscono gli abiti con bracciali e anelli raffiguranti teste di drago, simbolo di forza creativa e benefica.
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