Le ispirazioni per la nuova collezione Ready-to-Wear di Kristina Fidelskaya sono molteplici: un tocco di androginia in riferimento a Bowie che esce dal Carlyle Hotel di New York negli anni '70, la nonchalance delle donne parigine che passeggiano lungo l'Avenue Hoche negli anni '90 mescolate con la semplicità senza tempo e chic di Elsa Peretti per Halston. E, naturalmente, la presenza del cappotto firmato Kristina Fidelskaya.
Come ha detto la moglie del poeta Henri de Regnier a proposito delle creazioni di Mariano Fortuny, "I vestiti, quasi sempre, hanno un solo futuro, questi abiti sembrano già avere un passato che aggiungerà una graziosa malinconia". Le collezioni di Kristina Fidelskaya hanno questa singolare particolarità con le creazioni di Mariano Fortuny che è evidente nella sua collezione Autunno-Inverno 18-19, "Nuovo Inizio".
Una collezione con un tocco di Montana, con le sue spalle oversize, le sue silhouette precise che segnano e disegnano la vita, in uno spirito di decostruzione, sartoria morbida e naturale eleganza. La linea grafica di Geoffrey Beene si fonde con il movimento fluido delle frange di seta degli anni '70. Un guardaroba decisamente elegante, facile da indossare, ma anche e soprattutto senza tempo, punteggiato di shearling rivestito e seta mousseline fil coupe, per un effetto cocoonante.
In tutte le silhouette, c'è il confort del puro cashmere mischiato al cotone laminato, alla lana secca e alla seta, ispirato ai colori e alle trame dell'opera di Alberto Burri sulla combustione del vinile, che si immagina di prendere vita su una Stella Tennant.
Appreziamo anche questa firma, sulle gabardine lucide per un tocco ultra morbido, nella maglia metallizzata nera ebano, nella pelle opaca e cartacea e nelle frange di seta fluida.
Kristina riesce a mescolare il passato idealizzato e la modernità assunta, una ricerca rivisitata del passato perduto, di una donna forte e ribelle che può lasciarsi andare quando decide, e solo allora, il debole difetto di una mousseline bianca immacolata.