Uno dei mestieri più antichi del mondo rivive una seconda giovinezza proprio in tempi di globalizzazione che sembrano opporsi all'uncità della bellezza in nome di una standardizzazione anonima.
È il felice caso di alcuni calzolai in Sardegna che, come un'araba fenice, stanno risorgendo dalle loro ceneri.
Li avevano dati per spacciati più volte considerandoli artigiani in via d'estinzione ma loro hanno resistito, studiato, adeguato l'offerta e sono diventati 4.0. Per questo i 92 calzolai sardi sono ancora sul mercato per crescere e competere con "l'usa e getta".
In Sardegna queste imprese artigiane si occupano della riparazione delle calzature e di tante altre attività legate alla personalizzazione, riparazione, creazione, lavaggio, sanificazione e "manutenzione" di scarpe, valigie e piccoli capi in pelle. Anche i numeri danno conforto alla categoria: ogni anno, in media, una famiglia sarda spende 370 euro per riparazioni e manutenzione di questi beni.
Per rimanere competitivi serve un mix di continua specializzazione e conoscenze informatiche, indispensabili per riuscire a "vendersi" a un pubblico più ampio. Una fetta importante del lavoro riguarda anche la calzatura su misura anche grazie all'aiuto della tecnologia, attraverso l'uso del Foot-scanner che aiuta a realizzare scarpe su misura in modo più semplice e veloce e per qualunque parte del mondo.