Abusato oggi si può dire ... ma la fotografia d'arte ha un vero significato per l'artista visiva Alexandra Mas e il fotografo Marco Tassini.
Insieme sviluppano un universo poetico sia che si tratti di riprese in studio o in luoghi selvaggi, senza alcun artificio.
Non è strano che abbiano un soggetto comune: spesso si confrontano su come avviene il processo creativo tra di loro, come si sviluppano le immagini come costruzione istintiva e si intrecciano tra i loro i dipinti su tela o corpo e la macchina fotografica analogica.
Non c'è confine tra arti plastiche e arti visive, non esiste alcuna separazione. La fotografia d'autore è quella espressione d’arte in cui i talenti catturano qualcosa di esistente o appena accaduto e danno ad esso una vita diversa, un nuovo significato. La lettura di una foto d’autore non è descrittiva, ma emotiva.
Per Alexandra Mas la fotografia è disegnata dalla luce in un diverso ciclo temporale. Un momento che in futuro diventerà tuo, lo spettatore. Lo sfarfallio di un'anima che è accaduta e continua a succedere in più modi, negli occhi dello spettatore.
La luce, la composizione delle immagini, i cromatismi, sono padroneggiati nel loro vocabolario di immagini. Alexandra lo considera istintivo eppure può descrivere per ore su come un'immagine viene letta, i messaggi che può portare alla mente, il motivo per cui una linea o un volume è qui o là.
Cambia una luce e viene raccontata una storia completamente diversa. Usa un colore principale diverso ed capace di esprimere una nuova vibrazione, con un nuovo innesco di memoria collettiva.
"(...) La fotografia è il modo unico in cui gli uomini sono riusciti a catturare il tempo. Accanto ad esso, come un inseparabile duo, la luce ... perché c'è sempre luce, aspetta e vedi l'immagine che prende forma in quel piccolo quadrato del film.
Aspettando e con pazienza si cattura il momento in cui meno te lo aspetti ... questa è la fotografia. (...)
Fermati e guarda, fermati e immagina, fermati e respira senza pensare a qualcosa di diverso. È così nella fotografia e nel video, fotogramma per fotogramma, foto dopo foto, perché il video non è altro che una successione fotografica di 24 fotogrammi che passano ogni secondo.
Se con la fotografia è possibile bloccare il tempo, con il video è possibile rallentarlo e mantenere i momenti in cui l'occhio umano non sarà in grado di catturare nella realtà.“