Attingendo agli archivi della Maison, Maria Grazia Chiuri ha avuto l’idea di ispirarsi alla tela Oblique creata da Marc Bohan negli anni ‘70 per immaginare queste borse cabas dalle curve seventies.
Per seguire la realizzazione di questa borsa, il viaggio ha inizio nelle Fiandre, nell’atelier familiare di tessitura in cui la tela dal motivo grafico viene prodotta da cinquant’anni. Inizialmente, un motore svolge tutte le bobine di filo di catena necessarie alla realizzazione della tela e le avvolge secondo un ordine preciso su un’unica bobina di grandissime dimensioni, poiché occorrono oltre 9.700 fili per realizzare una tela Dior Oblique. Successivamente, un tessitore si occupa di posizionare e annodare ogni filo su ciascuno dei ganci, una fase che richiede una giornata di lavoro. Quando il telaio Jacquard è pronto, può cominciare la tessitura. Ha inizio un movimento di andirivieni che creerà il motivo. Man mano che la lavorazione procede, appaiono i “Dior” e sul rovescio si disegnano dei motivi a spina di pesce. Grazie a questa tecnica, il sotto è bello quanto il sopra. Questa coreografia ben orchestrata e imperturbabile segue il suo ritmo per realizzare cinquanta metri di tela in una sola giornata.
La tela viene quindi ispezionata e controllata prima di essere inviata negli atelier di pelletteria della Maison, situati nell’entroterra fiorentino.
La realizzazione prosegue con il taglio della tela mediante dei cartamodelli da posizionare seguendo i punti delle “i” di ogni “Dior”. Questo metodo consente di ritrovare lo stesso motivo a sbieco su tutti i modelli. L’artigiano sceglie la pelle di vitello blu navy affidandosi al tatto e allo sguardo. In tutto, sono necessari settantuno elementi in pelle, tela e metallo per realizzare questa borsa cabas.
Come una firma discreta, la scritta “Christian Dior Paris, made in Italy” va a impreziosire il nastro dorato e ad adornare la parte al di sotto della tasca interna. Poi, l’artigiano posiziona la pattina modellata in pelle, decorata con “CD” di stile vintage, cucendola a mano sulla grande tasca esterna, prima di montare i due manici morbidi in pelle sulla parte superiore della borsa. Infine, assembla le parti laterali e centrali tra loro realizzando un “marcapunto”. Riconoscibile dalla sua estetica grafica, è un punto che si ispira all’universo dei bauli. Ultima fase, il montaggio dell’ampia tracolla regolabile e facilmente amovibile grazie ai suoi due moschettoni.