Con un'aria giocosa di Mounir Mrad e la voce cristallina di Shadia, una grande stella dell'età d'oro del cinema egiziano, "320/38" racconta la storia di un abito.
A Beirut, l'abito è inventato, immaginato, concepito, e disegnato. A Parigi prende forma, prende vita, si attiva, si intreccia e si muove. Frizzante, vivace, giocoso, rosso-arancio inizia la sua vita.
Più che rivelare un abito, "320/38" è un invito nell'intimità del suo creatore Rabih Kayrouz.
La distanza tra Parigi e Beirut separano il designer dal suo lavoro: il couturier evoca la distanza facendo uso dei numeri, come 320 rue Gouraud / Beyrouth, dove il suo abito ora prende forma e vita evoca emozioni e giocosità al 38 boulevard Raspaii di Parigi.
A Beirut, le lancette piccole e sublimi trascorrono, accarezzate dalla luce del mattino Beyrouthin, mentre preziose mani ricamano un grosgrain immaginario, il filo di abito che verrà messo nel corpo e nello spazio ie che prenderà vita in un pomeriggio di Luglio a Parigi.